Kombucha Mediterranea BIO di Kombucha Factoy - 6 bottiglie da 0,33 l
CONSERVARE SEMPRE IN FRIGO! prodotta con la ricetta originale di Carlo Nesler.
Produttore: Kombucha factory |
La Kombucha Mediterranea bio My Kombucha factory (inviamo solo scatole da 6 bottiglie) viene prodotta secondo la ricetta di Carlo Nesler a partire dal rosmarino e dallo zucchero di canna integrale, biologico da commercio equo e solidale di Libero Mondo.
Dopo aver prodotto in azienda la Kombucha Mediterranea per vari anni, abbiamo deciso di concentrarci sugli altri nostri prodotti, come Miso, Salse, Umori ecc., ma Cristina, titolare di My Kombucha factory, ha accettato di continuare a produrre una kombucha con la nostra ricetta. Ecco perché proponiamo ai nostri clienti la possibilità di acquistare sul nostro sito la Kombucha Mediterranea di My Kombucha factory.
Tutto il processo di produzione è artigianale e su piccola scala. La cura ad ogni passaggio garantisce un prodotto genuino, buono e vivo. Dopo una prima fase di fermentazione, la kombucha viene imbottigliata, permettendo una seconda fermentazione che la rende frizzante. Dopo alcuni giorni in cella frigorifera, la bevanda è pronta per la commercializzazione.
visita il sito del produttore: www.mykombuchafactory.com
La kombucha è una bevanda analcolica che si beve fresca. Si adatta a molte occasioni, dall’aperitivo al dessert, può essere bevuta come rinfrescante durante la giornata o in qualsiasi occasione. Le si attribuiscono molte proprietà, ma a riguardo non possiamo, né vogliamo, esprimerci…
La kombucha contiene fermenti vivi, per cui continua a fermentare
lentamente in bottiglia. La conservazione al freddo assicura che questa
fermentazione non continui troppo rapidamente, rendendo la bevanda
troppo gassata e acida.
Sulla superficie può formarsi col tempo un piccolo disco gelatinoso che
non è altro che una nuova piccola madre. Questo è del tutto naturale e
inevitabile, basta scartarlo.
Pertanto è NECESSARIO conservare le bottiglie sempre in frigorifero! Se si conserva la kombucha oltre il termine minimo di conservabilità indicato in etichetta, si rischia solo che diventi troppo acida e/o frizzante per essere apprezzata.
Ingredienti: acqua, zucchero integrale di canna*, rosmarino*, fermenti di kombucha*.
*da agricoltura biologica
Dichiarazione nutrizionale per 100 g (in grammi):
val. energetico: 10 kcal; grassi: 0; grassi saturi: 0; carboidrati: 2,0; zuccheri: 2,0; proteine: 0; sale: 0.
Prodotto da
Kombucha Factory srls
via dell'Artigianato 14
Deruta (PG) Italia
Se vuoi iniziare a produrre la kombucha in casa, basta lasciare il contenuto di una bottiglia in un vaso aperto, coperto con una tela in modo che passi l’aria, ma non gli insetti e la polvere. Dopo un paio di settimane o più, si sarà formata una nuova madre. A questo punto prepara un tè o un infuso, zuccheralo con 70 grammi di zucchero per litro e lascialo raffreddare. Versa il tè o infuso in un vaso a bocca larga e versaci almeno un 5-10% di kombucha (quella che ha fatto la madre andrà benissimo), poi posaci sopra la madre nello stesso verso in cui galleggiava. Aspetta 8 giorni a temperatura ambiente e poi imbottiglia in bottiglie idonee (bottiglie studiate per reggere la pressione, come quelle della birra, ad es.) con tappo meccanico. Tieni la kombucha per qualche giorno (4-5) a temperatura ambiente e poi ponila in frigorifero per almeno 4 giorni. Voilà!
Utilizziamo esclusivamente materie prime locali, selezionate e controllate. Non facciamo uso di soia, né di prodotti contenenti OGM o prodotti chimici di sintesi.
Indichiamo sempre nelle schede e in etichetta tutti gli ingredienti utilizzati, senza esclusioni.
Il nostro modo di intendere il “locale” tiene conto del clima e degli spostamenti reali che facciamo. Cerchiamo di stringere rapporti di collaborazione con gli agricoltori più coscienziosi della zona. La cosa che preferiamo in assoluto è produrre noi stessi le materie prime.
Quello che conta di più per noi è un alto livello di rispetto della Terra e dell’Uomo e alti livelli qualitativi della materia prima.
Preferiamo la qualità al concetto astratto di “locale”, preferiamo conoscere i fornitori, preferiamo sforzarci per la qualità, che accettare passivamente delle etichette. Preferiamo il piccolo al grande produttore e… siamo realistici. Il compromesso a volte è fare più strada, piuttosto che abbassare il livello qualitativo. Il nostro “locale” è un “locale relativo” che ci fa usare sale integrale di Sicilia, piselli toscani, cereali della Tuscia, nocciole biolo giche coltivate a pochi chilometri dal nostro laboratorio, e così via.