Spore di A. oryzae (per SHOYU)

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Indicazioni: senza glutine

Termini e condizioni
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Spore di Aspergillus oryzae

Tane-koji

Starter (non destinato al consumo diretto)

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Prodotto destinato all’uso da parte di persone competenti.

Le spore che proponiamo sono le stesse che usiamo in azienda per produrre il nostro Koji. Provengono da uno storico produttore giapponese che ci garantisce anche l'assenza di OGM e sostanze estranee. Questo tipo di spore è tradizionalmente usato per produrre shoyu-koji.

4 g sono sufficienti per inoculare circa 10 kg di massa cerale/legume.
8 g sono sufficienti per inoculare circa 20 kg di massa cerale/legume.
70 g sono sufficienti per inoculare circa 200 kg di massa cerale/legume.
(si considera il peso degli ingredienti a secco, e a crudo)


Indicazioni generali per produrre il shoyu-koji:

Lavare, ammollare e cuocere a vapore il legume. Unire il cereale tostato e macinato grossolanamente. Non inoculare prima che la temperatura sia scesa sotto i 40 °C. Mantenere a 30 °C e 80-90% di umidità per 24-48 ore, finché non si sarà sviluppato a sufficienza il micelio.

Lo shoyu-koji è un particolare tipo di koji, utilizzato per a preparazione della salsa shoyu.
Il Tane-koji (spore di Aspergillus oryzae) va conservato possibilmente in frigorifero per mantenerne la vitalità.

Ingredienti: spore di Aspergillus oryzae

Conservare possibilmente in frigorifero.


Prodotto da:
Akita Konno
Giappone

Confezionato da:
Nesler società semplice agricola
strada Sterpaio snc
Viterbo (VT)


Utilizziamo esclusivamente materie prime locali, selezionate e controllate. Non facciamo uso di soia, né di prodotti contenenti OGM o prodotti chimici di sintesi. 
Indichiamo sempre nelle schede e in etichetta tutti gli ingredienti utilizzati, senza esclusioni.

Il nostro modo di intendere il “locale” tiene conto del clima e degli spostamenti reali che facciamo. Cerchiamo di stringere rapporti di collaborazione con gli agricoltori più coscienziosi della zona. La cosa che preferiamo in assoluto è produrre noi stessi le materie prime.
Quello che conta di più per noi è un alto livello di rispetto della Terra e dell’Uomo e alti livelli qualitativi della materia prima.
Preferiamo la qualità al concetto astratto di “locale”, preferiamo conoscere i fornitori, preferiamo sforzarci per la qualità, che accettare passivamente delle etichette. Preferiamo il piccolo al grande produttore e… siamo realistici. Il compromesso a volte è fare più strada, piuttosto che abbassare il livello qualitativo. Il nostro “locale” è un “locale relativo” che ci fa usare sale integrale di Sicilia, piselli toscani, cereali della Tuscia, nocciole biologiche coltivate a pochi chilometri dal nostro laboratorio, e così via.